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Xavier University of Louisiana non è una semplice università, ma un vero e proprio punto di riferimento per la città di New Orleans. Istituto cattolico privato, nel tempo è divenuto luogo di protesta e lotta contro ogni forma di discriminazione in particolare per la comunità afroamericana. Ruolo fondamentale nella fondazione dell’Università è stato quello della suora Katharine Drexel che, grazie anche al supporto concreto del padre banchiere Francis Drexel, nei primi anni del Novecento ha creato e gestito diversi istituti sul territorio nel tentativo di aiutare ed educare i nativi e gli afroamericani, all’epoca esclusi da tutto ciò che era educazione, cultura e formazione.

LE ORIGINI ED IL RUOLO NELLA COMUNITÀ

Tutto nasce da lei, tutto nasce da qui. Xavier University venne riconosciuta ufficialmente dal Dipartimento della Pubblica Istruzione dello Stato della Louisiana come college quadriennale nel Marzo del 1928, con i primi diplomi consegnati appena due anni dopo. XULA nel tempo ha ospitato diverse personalità di assoluta importanza a partire da Papa Giovanni Paolo II nel 1987 e per ben due volte, prima nel 2006 e poi 2010, Barack Obama, proprio perché “luogo di culto” e simbolo del movimento per i diritti civili degli Stati Uniti. Altra data da ricordare, è sicuramente l’anno 2005, quando l’uragano Katrina spazzò via parte delle strutture del campus universitario.

Da lì in poi, possiamo dire che iniziò una seconda vita per Xavier University supportata da numerosissime donazioni che hanno consentito di ricostruire, ristrutturare ed ampliare gli edifici e tutti i servizi del campus.

L PRESENTE DI XULA

Oggi è una delle principali università dello Stato, con la popolazione studentesca costituita più o meno dal 50% di iscritti provenienti dalla Louisiana e l’altra metà da tutti gli Stati Uniti e da 16 diversi Paesi del mondo. È un ambiente dinamico, ovviamente multiculturale con una storia importante ed un presente radioso. Il campus, sviluppatosi in maniera esponenziale negli ultimi venti anni, è soprannominato “Città Smeraldo” per alcuni edifici caratterizzati dal colore dei tetti di una specifica tonalità di verde.

Parlando di Academic schools, la proposta didattica di Xula è costituita dal College of Arts and Sciences (Biological and Public Health Sciences, Business, Education and Counseling, Fine Arts and Humanities, Mathematical and Physical Sciences, Social and Behavioral Sciences); College of Pharmacy (Division of Basic Pharmaceutical Sciences, Division of Clinical and Administrative Sciences); Dual engineering program ed infine dal Pre-Med and biological science programs. Secondo il sito niche.com Xavier University è il quinto migliore HBCU – Historically Black Colleges and Universities su 77 ed è al numero 71 su 651 nella classifica dei migliori corsi di laurea negli Stati Uniti in Chimica. Attualmente gli studenti a tempo pieno iscritti sono 2.424, con il 5% che rappresentano gli student-athletes impegnati nelle varie discipline sportive. Le squadre di atletica, maschile e femminile, sono il fiore all’occhiello del dipartimento athletics insieme ai team di basket e pallavolo che competono nella lega NAIA. Queste ultime squadre giocano all’interno del Convocation Center, una struttura da 25 milioni di dollari capace di accogliere oltre 4.000 spettatori.

Per venire a noi, XULA ospita attualmente Linda Mungai, Emanuela Riglioni, Angela Egonu e Giulia Follador, tutte e quattro pallavoliste a disposizione della Coach Pat Kendrick, Head Coach dall’esperienza e curriculum indiscutibile nella pallavolo a stelle e strisce e parte del nostro staff tecnico dell’American College Volleyball Showcase, presente in tutte le edizioni. In passato, invece, sono state student-athletes a XULA anche Elena Chika Duru, Beatrice Formilan edAnna Dalla Vecchia. Xavier University of Louisiana, rappresenta un ambiente sicuramente stimolante, ricco di storia e significato che ancora oggi rimane fedele alla sua missione iniziale: promuovere una società liberale, giusta e che sappia accogliere tutti senza alcuna forma di discriminazione.

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