Sono la mamma di una delle prime ragazze che sono partite per gli States con l’aiuto di Sportlinx360. Mia figlia Alice Genna si è laureata alla North Carolina Central University, doppia laurea in Psicologia e Criminal Justice. Partita nell’agosto 2011 ha vissuto un’esperienza bellissima, tutto ciò che si vede nei film americani le si è materializzato davanti: armadietto pieno di materiale sportivo, vita del campus, spring breaks. Tutto facile? No ovviamente. La vita dello student-athlete è difficile nei college americani: alzatacce per gli allenamenti, allenatori non teneri, competizione continua per il posto in squadra da titolare, studiare per avere un GPA (media dei voti) alto e mantenere la borsa di studio. Rifarebbe tutto? Penso di sì, è stata una scuola di vita incredibile, che ora continua con un master a New York in una delle università piuù prestigiose al mondo per la sua specializzazione in Psicologia Forense.
Lasciare andare una figlia, letteralmente metterla su un aereo e pregarla di chiamare ad ogni scalo e appena presa in “custodia dall’allenatrice”, non è stato facile. Ma la gioia di assistere alla sua laurea in puro stile americano, tra le lacrime continue lo ammetto, mi ha fatto dimenticare in un secondo il peso della lontanaza che ho sofferto. Rifarei tutto subito, anzi l’ho già rifatto: la piccola di casa Giulia Sam Genna è partita la scorsa estate, destinazione LIU Post a New York. Solo che questa volta non aspetterò la sua laurea per attraversare l’oceano: a settembre mi immergerò per qualche giorno nel campionato NCAA di volley, che fino ad ora ho potuto vedere solo in streaming e alle una di notte se andava bene.
Momenti di crisi ci sono stati per Alice e ci saranno per Giulia, compito di noi genitori è aiutare a superarli e spingere a non abbandonare, perchè in fondo un vero atleta non molla mai e l’obbiettivo da raggiungere è sempre presente in tutto quello che fa.
Per finire, grazie Jesica Umansky, grazie Elitza.
Una mamma orgogliosa.