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Quest’anno ricorre il 50° anniversario dell’approvazione del Titolo IX degli Emendamenti sull’Istruzione del 1972, un atto legislativo fondamentale per l’equità di genere negli Stati Uniti che recita “No person in the United States shall, on the basis of sex, be excluded from participation in, be denied the benefits of, or be subjected to discrimination under any education program or activity receiving Federal financial assistance.

Ovvero “Nessuna persona negli Stati Uniti può, sulla base del sesso, essere esclusa dalla partecipazione, non ricevere i benefici o essere soggetta a discriminazione nell’ambito di qualsiasi programma educativo o attività che riceve assistenza finanziaria federale.”

Bernice Sandler, una devota attivista per i diritti delle donne conosciuta come la “madrina del Titolo IX” per il suo ruolo nella creazione della legislazione sosteneva che il Titolo IX siastata probabilmente la legge più importante approvata per le donne al Congresso da quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto nel 1920.

La legge garantisce che tutti i programmi e le attività educative che ricevono finanziamenti federali proteggano studenti e dipendenti dalla discriminazione basata sul sesso e vieta molti aspetti della disuguaglianza di genere che in precedenza erano stati tollerati o trascurati nell’istruzione. Nonostante i continui tentativi attraverso leggi, azioni esecutive e azioni legali per ridurne l’efficacia, il Titolo IX continua anche oggi a fornire queste tutele.

Infatti, questa legge, oltre a migliorare considerevolmente l’accesso del sesso femminile all’istruzione superiore richiede anche che le istituzioni universitarie offrano alle donne pari opportunità e benefici anche nelle attività sportive rispetto agli uomini. In questo modo, le Università hanno l’obbligo di offrire lo stesso numero di borse di studio ai due sessi in modo da garantire la parità di trattamento nelle disposizioni come nelle attrezzature, nella programmazione di allenamenti e partite, nelle modalità di trasferta, nell’accesso ai tutor accademici, nello staff dei coach, negli spogliatoi e nelle palestre, nell’alloggio e nella ristorazione, nei servizi medici, nelle pubblicità e promozioni e molto altro.

Mentre al giorno d’oggi tendiamo a dare tutte queste cose per scontate, è bene ricordare che questa parità è stata raggiunta grazie alle azioni di donne valorose che dal 1972 si sono battute per ottenere la parità dei sessi.

Anche se molti passi in avanti sono stati fatti, la battaglia non è ancora finita. Infatti, esattamente 50 anni dopo esistono ancora numerose cause per cui le donne stanno lottando. La più seguita negli ultimi anni negli Stati Uniti è la vicenda della squadra nazionale femminile di calcio che proprio il 22 febbraio scorso ha stipulato un accordo con la Federazione americana di calcio che si impegnerà a pagare uomini e donne allo stesso modo in tutte le amichevoli e tornei futuri compresa la Coppa del Mondo, vinta proprio dalle americane nell’ultima edizione di Parigi.