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Un mega sorriso e le porte spalancate verso il mondo del business. Sara Aloisio è questo, ma se il sorriso lo ha sempre avuto, il resto se lo è guadagnato con i denti. E’ proprio vero quello che si dice: “Tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura”. Sara lo ha vissuto sulla sua pelle dopo aver detto un ‘no’ che ben presto è diventato un ‘sì’.

Un’altra vita

La storia di Sara inizia a Monterotondo dove gioca a pallavolo come centrale mentre frequenta l’ultimo anno di liceo. “Jesica Umansky mi ha lanciato l’idea delle borse di studio in America per studenti sportivi, dove poter frequentare il college e contemporaneamente giocare. Sono stata presa dalla paura e istintivamente ho detto di no!” Evidentemente però l’America era nel destino di Sara perché le parole di Jesica hanno pian piano lavorato dentro di lei: “L’idea continuava a frullarmi per la testa e a marzo ho cambiato idea, le ho detto ‘sì’. La mia paura era quella di lasciare i miei compagni ma poi ho capito che comunque le nostre strade si sarebbero divise, che sarebbe iniziata un’altra vita e quindi mi sono detta: ‘perché no?’.

Questione di sopravvivenza

L’altra vita di Sara inizia dall’altra parte dell’oceano, con un’altra famiglia, un’altra lingua, altri studi, un’altra squadra. Prima tappa Kansas. “Ero talmente contenta dell’esperienza che stavo per affrontare che il desiderio immediato era quello di andare a New York. Ma i miei genitori mi hanno smontata subito! In effetti ero completamente a digiuno d’inglese e la Grande Mela mi avrebbe divorato. Meglio una tranquilla università in campagna. Ed eccomi nel Kansas nello Junior College in Pratt Community College. Ero ospite di una deliziosa famiglia con mamma, papà e tre figli, più o meno miei coetanei; con loro ho avuto davvero una full immersion immediata nella lingua. Inizialmente mi esprimevo soprattutto a gesti, poi quando sei circondato h24 da gente che parla solo inglese lo impari per forza di cose, e devo dire che anche l’istinto di sopravvivenza ha fatto la sua parte. Proprio per problemi di lingua il primo semestre ho seguito poco le lezioni, poi però mi sono buttata a capofitto nello studio, anche perché dovevo raggiungere un livello sufficiente di crediti. Alla fine sono riuscita a terminare i miei primi due anni in tempo; chi lo avrebbe mai detto!”. Sara però sembra averci preso gusto e, terminata l’esperienza alla Pratt Community College, decide di cambiare aria.

La pallavolo? Fondamentale

L’inglese è ormai dominio di Sara, che non perde tempo e decide di continuare gli studi di business alla California State University di Bakersfield, cambiando di nuovo squadra e college. “La pallavolo mi ha aiutato tanto i primi due anni, è stato un vettore importantissimo per imparare la lingua e conoscere nuove persone. Inizialmente avevo il traduttore, poi è venuto da sé. Tra l’altro la soddisfazione è stata doppia perché quando sono arrivata io il college del Kansas ha vinto il campionato della 1° Division per la prima volta nella sua storia! Abbiamo fatto una mega festa! Poi sono arrivata a Bakersfield e ho continuato a giocare, sempre a ritmi altissimi. Sveglia prima dell’alba, alle 5 iniziavano le 3 ore quotidiane di allenamenti, poi un’ora di pesi per poi riprendere una sessione pomeridiana. Assurdo! In America poi funziona tutto in modo diverso rispetto all’Italia: il livello tecnico è alto ma tutto viene spettacolarizzato molto di più”. Oltre agli alti livelli di gioco quello che colpisce è la considerazione dello sport in America.

Gli sportivi sono dei VIP

Lo sport è al primo posto nell’educazione dei ragazzi, a cui viene data la possibilità di giocare e studiare allo stesso tempo, con programmi agevolati. “Lo studente sportivo è considerato una sorta di VIP e i professori lo rispettano. Facendo partite in giro per i vari Stati spesso passavamo interi week end fuori e le possibilità di studiare erano poche; per questo i prof ci facevano programmi particolari, non creavano problemi in caso di assenza, insomma eravamo un po’ raccomandati!”. Sportlinx360 è stato fondamentale anche per la seconda tappa di Sara, la California State University di Bakersfield, dove le occasioni di divertimento erano davvero tante. “Ero vicino Los Angeles e vi lascio immaginare dove e come passavamo i week end, tra Santa Monica e Santa Barbara, spiagge paradisiache, e poi un indimenticabile compleanno a Las Vegas!”. E non è finita qua perché per il suo ultimo anno di studi Sara ha deciso di cambiare nuovamente college e anche qui non si è lesinata.

Ultima tappa: Florida

Richiesta da vari allenatori dei college USA e supportata dall’angelo custode Jesica, Sara sceglie di volare addirittura alla Lynn University, Boca Raton, Florida. “E’ proprio qui che mi sono laureata nel giugno del 2014 in International business management. E’ stato un anno intenso ma ormai avevo capito come muovermi. Avevo anche fatto pace col cibo, questione non facile i primi tempi. Inizialmente, quando vivevo in famiglia, è andata abbastanza liscia perché la mia mamma adottiva cucinava sano e leggero. Quando però sono andata a vivere al college le cose sono precipitate: è tutto talmente carico di calorie che ingrassi senza accorgertene! Ovunque ci sono marmellata e burro di arachidi! Le ragazze americane saranno anche abituate ma noi no, è impossibile mangiare quanto loro! Insomma se vuoi mantenerti in forma, oltre ad allenarti, l’unica soluzione è mangiare tante verdure”. Si sa, fuori dall’Italia una delle prime cose che manca è il cibo oltre all’affetto dei cari, ma Sara ha avuto i suoi amici vicini anche negli USA. “Molti mi sono venuti a trovare nelle varie città in cui sono stata ma è davvero impressionante quante persone ho conosciuto lungo il mio percorso. Ora ho amici di ogni nazionalità ed è bello saper che in ogni parte del mondo c’è qualcuno che ti aspetta”.

Adesso comincia il bello

Terminato il College, Sara si è iscritta all’Opt, Optional Practical Training, è ha lavorato per un anno in una compagnia americana che importava ceramiche dall’Italia, facendo la sua prima esperienza lavorativa importante. Ma adesso comincia il bello. Per Sara ora una piccola tappa a casa, in Italia, ma nel suo futuro c’è Londra: “Ho vinto una borsa di studio per fare un master in marketing al college di Nottingham e contemporaneamente giocare a pallavolo. Certo non sarà facile visto che sono ferma da un anno ma dopo tutto quello che ho fatto in questi anni non mi spaventa più nulla”.

Volere è potere

Ha abbattuto il muro della lingua, ha attraversato tutti gli Stati Uniti, conosciuto persone di tutto il mondo. Nulla più spaventa Sara, che ha tutte le porte del suo futuro spalancate: “La strada che ho intrapreso mi piace, ho capito che il marketing è il mio mondo e adesso sento di avere davvero tutte le carte per fare qualsiasi cosa. Sono aperta a qualsiasi possibilità e pronta a qualsiasi avventura!”