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Volevamo raccontare la storia di Andrea, che lo lega ad Federico Pagliara, tra Stati Uniti e la nuova avventura in Inghilterra. Come sempre lo abbiamo contattato per avere informazioni e dettagli, con l’obiettivo di scrivere il nostro approfondimento. Alla fine però, le sue parole spontanee, ci hanno convinto e abbiamo deciso di farvi raccontare direttamente da lui la sua storia, la sua esperienza e soprattutto le sue emozioni. Pubblichiamo, così come lo abbiamo ricevuto, il testo integrale della mail inviata al nostro ufficio stampa. 

Questo è ciò che vivono i nostri ragazzi. La parola ad Andrea Maggio. 

“Quando ero in America, durante la fine del semestre del mio senior year e quindi prossimo alla laurea, mi arrivò un messaggio da un amico, Federico Pagliara, lui a suo tempo era coach della pallavolo maschile e femminile alla Northumbria University a Newcastle. Ci sentimmo per telefono, e mi propose di andare in Inghilterra a fare un master e giocare per la squadra dell’Università con una borsa di studio sportiva tramite la pallavolo. Stesso percorso che stavo facendo negli Stati Uniti D’America, ma in Inghilterra. 

Quando ricevetti la proposta ero titubante, l’America mi piaceva, si stava bene. Mi ricordo quel periodo per me è stato davvero difficile, confusionario. Ero un continuo a chiedere a famiglia e amici un parere su cosa era meglio fare. Intanto avevo le finali nazionali da preparare e poi giocarle, gli ultimi esami all’università da fare, prepararmi per la laurea, e tutto ciò a cui pensavo era cosa avrei fatto dopo essermi laureato, e in America con quei ritmi è difficile trovare il tempo anche per pensare. 

Volevo continuare a girare, non volevo rimanere nello stesso posto dove ero rimasto per quattro anni. Mi andava di cambiare, non che non fossi stato bene, anzi. 

Ho iniziato a mandare curriculum in giro per l’America con la speranza di ricevere un lavoro, intanto pensavo sempre all’Inghilterra e l’idea mi stuzzicava sempre di più, e pensavo e ripensavo a cosa dovevo fare. Avevo trovato lavoro in America, anche in un bel posto che tanti invidierebbero. 

Ma dentro sentivo che la voglia di continuare a studiare e giocare era troppa, di crescere, visitare nuovi posti, e fare nuove esperienze.

Allora un giorno mi decisi, chiamai Federico e gli dissi “Fede, accetto, voglio venire lì”. 

Oggi mi ritrovo a pochi giorni dalla partenza per Newcastle, dove sono stato accettato nella loro rinomata Business School dove andrò a fare un Master in International Business Management. Dal lato pallavolista invece mi aspetteranno compagni di squadra da tutto il mondo, giocatori di un certo livello, e un bel campionato che a quanto pare sarà abbastanza impegnativo. Non vedo l’ora.

Ringrazio la mia famiglia e amici che mi sono stati vicini e supportato anche a tutti quei chilometri di distanza in questi ultimi quattro anni, a tutti gli amici provenienti da tutto il mondo che ho conosciuto in America e che porterò sempre con me, a Sportlinx che mi ha dato la possibilità di vivere l’esperienza più bella della mia vita, e a chi mi ha dato l’opportunità di poter iniziare questa nuova avventura. 

L’America mi ha dato molto, mi ha fatto crescere tanto e mi ha formato. Ho vissuto il miglior “American Dream” che mai potessi desiderare di vivere.

Un domani in America ci tornerò, chissà, ma per ora voglio godermi altri sogni.”