Una laurea calda calda in Psicologia e la valigia pronta per una nuova avventura. Alice Genna è stata una delle prime ragazze ad aver usufruito di Sportlinx360 per studiare negli Stati Uniti grazie a meriti sportivi, ma la gratitudine è totalmente ricambiata visto che per l’agenzia Alice è un vero e proprio fiore all’occhiello!
Attenti a lei!
Laureata alla North Carolina Central University in psicologia, con specializzazione in giustizia criminale. In poche parole: attenti a lei! Questo il biglietto da visita di Alice, che aveva già deciso che il suo futuro sarebbe stato in ambito psicologico ma certo non si sarebbe mai aspettata il contesto ‘territoriale’. La prima iscrizione all’Università è a La Sapienza di Roma, ma dopo un semestre le cose iniziano a cambiare: “Avevo visto l’esperienza di Sara Aloisio e mi si è accesa la lampadina. D’altra parte è una cosa che avrei sempre voluto fare e allora a febbraio ho deciso: partiamo! I tempi erano stretti, quindi mi sono messa sotto con le ripetizioni d’inglese, ho fatto l’esame TOEFL e via”. Vanno subito abbastanza bene gli esami al college ma Alice, lungimirante, non si accontenta, e vuole di più: “Avevo già in mente il mio futuro e per la scelta di un eventuale Master dovevo alzare la mia media, quindi mi toccava studiare parecchio!”
La donna dei premi
Chiacchierando con Alice mi rendo conto che l’umiltà è stata ed è una delle sue caratteristiche, quindi quando cerco di capire la quantità di premi accademici vinti (e vi assicuro che sono tanti…) lei annuisce ma dribbla con furbizia: “Beh sì mi sono data da fare, entrando anche a far parte di alcune società d’onore del College come la Golden Key International Honour Society, facendone la segretaria nazionale; ho partecipato a molti convegni, conferenze, seminari per fare esperienza. E’ molto importante per il curriculum di uno studente”.
Lo sport è un lavoro
Una studentessa modello Alice, tutta libri e sport. La sua esperienza del volley in America è super positiva: “L’atleta ha un occhio di riguardo da parte dei professori, che ne apprezzano le capacità organizzative. D’altra parte avevamo delle tabelle di marcia davvero massacranti: sveglia alle 5, allenamenti tutti i giorni, pesi e poi le lezioni, dove i prof ti conoscono come se fossi al liceo. Avere una costanza di rendimento è importante e studiare al college è più semplice che a casa”.
La pallavolo si è dimostrata una maestra di vita per Alice, sotto tanti punti di vista: “Lo sport è praticamente un lavoro, è considerato come tale. Certo all’inizio è stato difficile anche perché avevo un coach davvero tosto, che se non fosse stato per i controlli della lega chissà quanto ci avrebbe fatto allenare! Con il cambio di allenatore tutto è andato molto meglio: lì è tutto più spettacolare, veloce, e poi si viaggia tantissimo! Amano fare molte amichevoli prima dell’inizio del campionato ufficiale quindi avevamo modo di incontrare formazioni provenienti da tutti gli Stati, di un livello di gioco molto alto! La mia squadra era più o meno simile a una serie C e quando ci hanno portato in Arizona e ci siamo accorte che la formazione che avevamo di fronte era a un livello di A2 ci è preso un colpo!”. Condivisioni e tante soddisfazioni per la palleggiatrice romana, che negli USA indossava una maglia bordeaux numero 9 e che in un’intervista resa pubblica su facebook dalla sua Università racconta: “Il mio momento preferito alla North Carolina Central University risale al 2011 quando ero ancora una matricola, e con la mia squadra abbiamo portato l’Università del Maryland al 5° set … era il nostro primo anno alla Mid-Eastern Athletic Conference, e abbiamo dimostrato che davvero meritavamo di essere lì”.
A contatto col mondo
Mai un momento libero per Alice, che impegna ogni minuto della sua permanenza alla North Carolina Central University, tra sport, lezioni, convention e tirocini: “Ho fatto da mentore alle matricole, la tutor, e poi c’erano i tirocini estivi, che venivano pagati ben 4.000 dollari in tre mesi! Quando non c’erano tutte queste cose quasi non sapevo cosa fare…” . Decisamente non si è annoiata Alice, che ha avuto la possibilità di conoscere studenti provenienti da tutto il mondo: “Lo sport è un canale importante, così mi sono ritrovata a fare amicizia con tennisti, pallavolisti, cestisti, provenienti dall’Ucraina, la Colombia, la Russia, con cui avevamo davvero fatto squadra, dandoci un continuo sostegno reciproco. Il risultato è che ora mi ritrovo un accento del Sud, di cui io non mi rendo conto, ma pare che ci sia”.
Prossima tappa …
Da un contesto universitario multilinguistico alla città più cosmopolita del mondo. Adesso per Alice si aprono le porte della grande mela. E’ stata amessa infatti ad un Master alla John J. Hopkins in New York, un dottorato di ricerca in Psicologia forense dove potrà specializzarsi: “Ho fatto domanda per poter fare da assistente all’allenatore dell’università, vediamo che succede. Intanto sono contenta che la mia esperienza negli Stati Uniti prosegua, io vedo la mia vita lì. Lavoro e studio, è questo quello che spero di fare per i prossimi 2 anni”. Con un bagaglio di esperienza dal peso non indifferente, Alice riesce a guardare con più consapevolezza ad alcune problematiche e alla vita che faceva a Roma: “La differenza tra Italia e Stati Uniti si sente, soprattutto all’inizio. Fare un’esperienza come la mia significa spalancare delle porte, significa prendere il coraggio a due mani e andare. In questo so che la mia famiglia mi sostiene. Tra l’altro mia sorella Giulia sta per iniziare la stessa avventura e ci troveremo nella stessa città: mai avremmo pensato che la pallavolo, la nostra più grande passione, avrebbe potuto portarci tutto questo!”